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L’Italia possiede un immenso patrimonio naturale, ma molte specie si trovano in condizioni di criticità. La Direttiva Habitat (92/43/CEE), uno dei pilastri della politica Europea per la conservazione della natura, ha come scopo la salvaguardia della biodiversità mediante la tutela degli habitat naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche. A tal fine la Direttiva ha istituito una rete ecologica europea, chiamata Rete Natura 2000, e stabilisce che ogni Stato deve assicurare il mantenimento o il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat e delle specie elencati nei suoi allegati. Per accertare lo stato di conservazione di questi habitat e specie la Direttiva richiede agli Stati membri di garantire il loro monitoraggio. A livello Europeo, la Direttiva ha elencato 117 specie di insetti; di queste, 49 sono presenti in Italia. Tuttavia, non esiste ancora un sistema di monitoraggio per questi insetti, accettato e applicato su scala nazionale. Inoltre per molte specie di insetti elencati nella Direttiva Habitat anche l’attuale conoscenza della loro distribuzione in Italia è molto lacunosa perché molte segnalazioni sono storiche.
L’obiettivo principale del progetto MIPP è quello di sviluppare e testare metodi per il monitoraggio di cinque specie di coleotteri degli allegati II e IV della Direttiva Habitat (
Natura 2000 è una rete di siti creata dall’Unione Europea per la protezione e la conservazione degli habitat e delle specie, animali e vegetali, identificati come prioritari dagli Stati membri dell’Unione Europea. I siti appartenenti alla Rete Natura 2000 sono “Zone speciali di conservazione”, istituite dalla Direttiva Habitat e “Zone di protezione speciale” individuate nell’ambito della Direttiva Uccelli (Direttiva 79/409/CEE).
Il programma LIFE, è uno strumento dell’Unione Europea che finanzia progetti che contribuiscono allo sviluppo sostenibile. Il programma LIFE+ promuove in particolare tre tematiche: “Natura e biodiversità”, “Politica e governance ambientali” e “Informazione e comunicazione”. Il progetto Life+ MIPP è stato finanziato all’interno della sezione “Natura e biodiversità”.
Nel 2017 è stato celebrato il 25 ° anniversario del programma LIFE e della Direttiva Habitat, entrambi approvati il 21 maggio 1992. Da allora sono pilastri importanti per lo sviluppo sostenibile dell’Europa e hanno contribuito in maniera importante alla salvaguardia del patrimonio naturale. In questi anni LIFE ha finanziato quasi 4500 progetti, di cui oltre 1000 sono ancora in corso. Per il periodo 2014-2020 il bilancio del programma LIFE è fissato a 3,4 miliardi di euro. Oltre alla conservazione della natura, LIFE ha creato molti posti di lavoro, nuove competenze professionali e molta attenzione per la protezione della Natura.
Il progetto Life MIPP (Monitoring of insects with public participation) è un progetto del Comando Unità per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare Carabinieri, cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma LIFE+ (LIFE11 NAT/IT/000252). I beneficiari associati del progetto sono Sapienza - Università di Roma, Università degli Studi Roma Tre, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Regione Lombardia e Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria - Centro di ricerca Difesa e Certificazione.
Ogni progetto LIFE si articola su diverse Azioni di cui sono responsabili i vari partner. Le quattro Azioni A (Azioni preparatorie) del progetto MIPP riguardano una revisione della letteratura dei metodi per il monitoraggio delle cinque specie di coleotteri (
Le sette Azioni C riguardano soprattutto lo sviluppo dei metodi di monitoraggio per le cinque specie di coleotteri. Le ricerche, svolte in cinque foreste italiane, hanno permesso di definire metodi per accertare lo status di conservazione di una popolazione, con uno sforzo contenuto. Un’altra Azione C riguarda la raccolta dei dati faunistici basata sulle segnalazioni dei cittadini.
Le 13 Azioni E riguardano la disseminazione. Le attività svolte comprendono: didattica nelle scuole, visite guidate nelle Riserve, seminari, sito internet, incontri con altri progetti Life, pubblicazione di articoli in giornali e riviste, interviste in tv e radio, comunicati stampa, organizzazione di un convegno europeo e pubblicazione delle linee guida per i monitoraggi.
Le Azioni F riguardano la gestione e l’amministrazione del progetto (personale, finanze, azioni), ma anche la stesura di un piano “post Life”, che indichi le modalità di monitoraggio e raccolta dei dati faunistici con l’aiuto dei cittadini, da effettuarsi a completamento del progetto.
Un saproxilico è un organismo che dipende dalla presenza del legno morto, come per esempio i picchi (es. picchio rosso maggiore), che si nutrono di larve di insetti che vivono nei tronchi morti. Anche tra gli insetti molte specie sono legate alla presenza di legno morto, ma non tutti i saproxilici si nutrono direttamente del materiale legnoso: molti di loro, infatti, sono predatori o parassiti di insetti xilofagi, mentre altri vivono a spese di funghi o di altri organismi. Tutta questa catena alimentare si basa sull’energia e sui nutrienti accumulati per decenni o secoli nel legno dell’albero. Dopo la sua morte inizia il lento e complicatissimo processo di decomposizione del legno. I saproxilici primari, come i coleotteri cerambicidi, iniziano la colonizzazione del tronco e le gallerie create forniscono accesso all’interno del legno per molte altre specie, come funghi e altri insetti. Così il legno diventa un habitat con una biodiversità altissima. Si stima che più del 30% delle specie forestali siano saproxiliche. La rimozione degli alberi morti dalla foresta comporta perciò una perdita importantissima della biodiversità che comprende anche molte specie rare e protette; molte di queste sono ormai estinte in quasi tutte le foreste e sopravvivono solo in alcune riserve naturali. I saproxilici sono fondamentali per il riciclo del legno e perciò di importanza fondamentale per l’ecologia del bosco.
Le ricerche del progetto Life MIPP si sono svolte principalmente in cinque aree forestali, la maggior parte all’interno di Riserve gestite dal Comando Unità per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare Carabinieri (CUTFAA). Nelle aree più estese, come il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, le ricerche si sono svolte in siti distinti. Tutte le aree studio rappresentano una parte integrante della rete Natura 2000 e per ognuna di esse sono segnalate diverse specie target. I dati raccolti nelle singole riserve rappresentano spesso i primi dati quantitativi per le specie oggetto del progetto MIPP.
La Riserva Naturale Bosco della Fontana si trova nella provincia di Mantova a una quota di circa 25 m s.l.m., gestita dal CUTFAA - Reparto Carabinieri Biodivesità di Verona. Il bosco, con una superficie di 200 ettari, è uno degli ultimi residui di Querco-carpineto planiziale, parte dell’antica foresta che copriva la Pianura Padana. La Riserva ospita popolazioni di
Il Parco naturale regionale delle Prealpi Giulie ha un’estensione di circa 9400 ha, situato in un sistema montuoso, tra 300 a 2587 m s.l.m., al confine con la Slovenia. Le faggete, che complessivamente raggiungono il 60% della superficie boscata totale, rappresentano la tipologia forestale dominante, seguita dai boschi di pino nero e di pino silvestre. Nel territorio del Parco sono presenti popolazioni di
La Riserva Naturale Bosco della Mesola si trova nella provincia di Ferrara a una quota di circa 3 m s.l.m., gestita dal CUTFAA-Reparto Carabinieri Biodivesità di Punta Marina. La Riserva ha un’estensione di 1058 ha e le “Foreste di
Le foreste dell’ Appennino tosco-romagnolo, Foresta della Lama e del castagneto di Camaldoli, sono gestite dal CUTFAA-Reparto Carabinieri Biodiversità di Pratovecchio. La Riserva naturale integrale Sasso Fratino è stata recentemente inserita nell’elenco dei siti UNESCO. Tutte queste riserve si trovano all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, che ospita quattro delle specie target del progetto MIPP:
Il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è uno dei più antichi parchi d’Italia, compreso per la maggior parte in provincia dell’Aquila, in Abruzzo. Le ricerche del progetto MIPP si sono svolte in quattro siti: Difesa di Pescasseroli, Val Fondillo, Riserva Naturale Orientata Feudo Intramonti e Colle di Licco, Zio Mas (gli ultimi due, gestiti dal CUTFAA-Reparto Carabinieri Biodiversità di Castel di Sangro). In questi siti si sono svolte le ricerche per sviluppare i metodi di monitoraggio di
La definizione dei metodi di monitoraggio da utilizzare è stata effettuata sulla base di un’approfondita ricerca bibliografica per definire gli approcci più indicati. Successivamente, questi metodi sono stati criticamente esaminati da 15 esperti provenienti da altri paesi europei. Per ogni specie poi, i metodi scelti, sono stati testati in due differenti aree studio e per 3 anni. Per ogni coleottero alla fine sono stati identificati i metodi più idonei, considerando l’ecologia, il micro-habitat e la fenologia.
Gli adulti di
Gli adulti di
Gli adulti di
Gli adulti di
A partire dal gennaio 2014 fino al giugno 2017 lo staff del MIPP ha svolto in tutta Italia numerose attività di divulgazione con i seguenti scopi: 1) divulgare le tematiche del progetto quali la rete Natura 2000, la Direttiva Habitat e la protezione e conservazione delle foreste vetuste, degli insetti saproxilici e del legno morto; 2) coinvolgere i cittadini nella raccolta di dati di presenza dei 9 insetti studiati dal progetto MIPP.
Lo staff del MIPP ha incontrato in prima persona i cittadini organizzando seminari, workshop e giornate divulgative nelle città, nei musei scientifici e nelle riserve naturali; partecipando a conferenze nazionali ed internazionali e organizzando visite guidate. Inoltre, ha sviluppato e portato in giro per l’Italia uno specifico progetto di educazione ambientale per le scuole, chiamato “MIPP-iacciono gli insetti, per il quale è stato inoltre prodotto il booklet “Osmodog e i piccoli abitanti delle foreste”. La tipologia dei cittadini coinvolti andava da un pubblico generico a uno più specializzato come i bambini della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado, studenti e professori universitari, operatori tecnici e gestori di aree naturali. Complessivamente sono state effettuate 449 attività divulgative tra il 2014 e il giugno 2017 coinvolgendo approssimativamente 15135 cittadini (Tabella
Numero delle attività (Attività) di divulgazione effettuate dallo staff MIPP in prima persona e numero dei cittadini (Cittadini) raggiunti dal MIPP tra gennaio 2014 e giugno 2017. (
2014 | 2015 | 2016 | 2017 | Totale | ||||||
Attività | Cittadini | Attività | Cittadini | Attività | Cittadini | Attività | Cittadini | Attività | Cittadini | |
Seminari e Workshop | 24 | 617 | 30 | 2064 | 26 | 652 | 7 | 334 | 87 | 3667 |
Eventi divulgativi | 18 | 545 | 20 | 968 | 18 | 1539 | 1 | 16 | 57 | 3068 |
Conferenze | 4 | 50 | 2 | 140 | 3 |
|
1 |
|
10 | 190 |
Visite guidate | 9 | 437 | 52 | 1366 | 4 | 170 | 3 | 128 | 68 | 2101 |
Attività didattiche nelle scuole | 58 | 1923 | 70 | 1862 | 60 | 1370 | 39 | 954 | 227 | 6109 |
Totale | 113 | 3572 | 174 | 6400 | 111 | 3731 | 51 | 1432 | 449 | 15135 |
Un’altra strategia divulgativa adottata è stata quella di usare strumenti mediatici quali il sito web del progetto (
Numero delle attività di divulgazione effettuate tramite strumenti mediatici tra gennaio 2014 e giugno 2017.
2014 | 2015 | 2016 | 2017 | Totale | |
Documentari | 1 | 1 | 0 | 0 | 2 |
Comunicati stampa | 9 | 12 | 13 | 8 | 42 |
Quotidiani e giornali | 42 | 37 | 48 | 18 | 145 |
Interviste | 4 | 5 | 4 | 5 | 17 |
Totale | 56 | 55 | 65 | 30 | 206 |
Teseo è un Golden Retriever nato il 22 marzo 2013 e, fin dal suo arrivo tra i ricercatori MIPP, ha avuto un ruolo di primissimo piano all’interno del progetto. Infatti, Teseo è diventato il primo cane molecolare addestrato per la ricerca di un coleottero saproxilico fortemente minacciato: lo scarabeo
I cani molecolari, sono cani caratterizzati da una grande sensibilità olfattiva e sono in grado di segnalare con velocità e precisione al loro conduttore un obiettivo (
Durante il Progetto MIPP, Teseo (o più amichevolmente “Osmodog”) è stato addestrato alla ricerca delle larve di
Fabio, ricercatore del progetto MIPP e conduttore di Teseo, per l’addestramento ha usato il metodo basato sul rinforzo positivo del comportamento del cane, che consiste nel premiarlo subito dopo le segnalazioni corrette. Durante le sessioni di lavoro in natura, quando Teseo individua un albero colonizzato dalla specie target, si siede in corrispondenza della fonte dell’odore abbaiando per segnalarlo al suo conduttore.
Al raggiungimento dei 2 anni di età, dopo alcuni test effettuati per verificarne l’accuratezza (cioè la percentuale di segnalazioni corrette) e l’efficienza (cioè il tempo medio impiegato per l’analisi di un albero), Teseo ha iniziato il lavoro sul campo. Questo l’ha portato a spostarsi dalle aree verdi naturali e seminaturali di Roma, alle montagne abruzzesi del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, dalle inalterate Foreste Casentinesi dell’Appennino Tosco-Romagnolo ai vecchi filari di campagna nella Pianura Padana, annusando più di 1000 alberi. Osmodog si è dimostrato più accurato e molto più veloce del
All’interno del progetto però, Teseo non ha avuto solo un compito strettamente legato alla “ricerca scientifica” ma si è rivelato anche un ottimo divulgatore e disseminatore. Infatti molte sono state le iniziative a cui Teseo ha partecipato come
Letteralmente tradotta come “Scienza dei cittadini”, è una disciplina che coinvolge in modo attivo “persone comuni” in una ricerca a carattere scientifico. Le radici di questa Scienza affondano nel XVIII secolo ma solo negli ultimi decenni, grazie all’avvento delle nuove tecnologie di trasmissione e condivisione dei dati, ha potuto mostrare tutto il suo potenziale. Oggi la Citizen Science è protagonista in molti campi: dalla biologia marina a quella terrestre, dalla geologia allo studio dei cambiamenti climatici, dalla chimica alla fisica, dalla meteorologia all’astronomia.
Il coinvolgimento dei cittadini permette ai ricercatori di ottenere una quantità di dati enormemente più grande rispetto a quanto riuscirebbero ad ottenere solo pochi “esperti”. Contemporaneamente, partecipando ad una ricerca scientifica, i cittadini possono aumentare le loro specifiche conoscenze e competenze, ed aumentare la loro consapevolezza su particolari tematiche di interesse comune.
La European Citizen Science Association (
I cittadini sono chiamati a fornire segnalazioni di 9 specie protette di insetti. Infatti, oltre alle 5 specie di coleotteri saproxilici, sono obiettivo dello studio anche 3 specie di farfalle (
Le segnalazioni possono essere inviate attraverso il portale del progetto (
La segnalazione inoltrata e validata dagli esperti del progetto e, se confermata, diventa visualizzabile sul sito a chiunque. Attraverso e-mail, il segnalatore e aggiornato sull’avvenuta ricezione e successiva valutazione della segnalazione. Inoltre, gli esperti possono contattare direttamente i segnalatori per ottenere ulteriori informazioni utili alla validazione quando necessario. Tutte le segnalazioni, sia confermate che rifiutate, sono conservate nel database del progetto. Le segnalazioni confermate sono inoltre rese disponibili al Network Nazionale della Biodiversita (la banca dati nazionale sulla distribuzione delle specie italiane, curato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare).
Complessivamente dal 2014 al 2016 hanno partecipato al progetto 695 cittadini (182 il primo anno, 295 il secondo anno e 335 il terzo anno), inoltrando al progetto 2308 segnalazioni, delle quali il 71,6% via portale web e il 28,4% via APP. Tra tutte le segnalazioni inoltrate, il 73% è stato confermato e
Per le 4 specie con più segnalazioni (le 3 sopra elencate e
Per fornire un rapido strumento a tutti coloro che sono impegnati nella conservazione e nel monitoraggio delle 5 specie di coleotteri saproxilci oggetto del progetto (
Queste schede sono la sintesi “pratica” delle Linee guida per il monitoraggio realizzate dal progetto e presentate a Mantova in occasione del Simposio internazionale (24-26 maggio 2017) e della Giornata tecnica per i gestori (29 maggio 2017), ed ufficialmente proposte a tutte le Regioni. Le Linee guida, pubblicate sulla rivista scientifica Nature Conservation sono disponibili in italiano [
Ordine:
Famiglia:
Genere:
In Europa, oltre
Distribuzione in Italia di
Identificazione
Il cervo volante è il più grande coleottero europeo: i maschi hanno lunghezza compresa fra 30 e 89 mm, mentre le femmine fra 25 e 49 mm. Il colore varia dal bruno-rossiccio al bruno scuro, quasi nero. La specie è caratterizzata da un forte dimorfismo sessuale: il maschio possiede enormi mandibole mentre la femmina è più piccola e con mandibole più corte, di dimensioni non superiori a quelle del capo.
|
|
|
MANDIBOLA | Dente mediano posizionato nella metà distale (verso la forca apicale) | Dente mediano posizionato nella metà prossimale (verso il capo) |
ANTENNA | Clava antennale composta da 4 o 5 antennomeri | Clava composta da 6 (5 o raramente 7) antennomeri |
Ecologia
L’habitat principale della specie sono le foreste decidue mature con presenza di legno morto a terra, dal livello del mare fino a 1000 m di quota. Le femmine dopo l’accoppiamento scavano profonde gallerie in prossimità dei substrati idonei per lo sviluppo larvale (legno marcescente) (Fig.
Esempi di habitat tipici con presenza di legno morto idoneo per l'ovideposione (frecce bianche) (Foto M. Bardiani, A. Campanaro, M. Bardiani).
Esempio di apertura della chioma sopra il transetto ed esempio di viale usato per transetto (Foto M. Bardiani e I. Toni).
Il metodo di monitoraggio consiste nell’avvistamento degli adulti di
i) individuare i percorsi idonei (strade forestali con prevalenza di tratti rettilinei senza copertura arborea sovrastante; no percorsi ad anello o tratti paralleli adiacenti) dove effettuare il transetto (da 1 a 4 percorsi/transetti per area studio, distanziati di almeno 200 m); ii) segnalare
Protocollo di monitoraggio per
Metodo di monitoraggio | avvistamento lungo transetti al crepuscolo |
Numero di transetti per area studio | da 1 a 4 |
Distanza minima tra i transetti | almeno 200 m |
Lunghezza del transetto | 500 m |
Lunghezza dei settori intermedi | 100 m |
Periodo di monitoraggio | giugno - luglio |
Frequenza di monitoraggio (per ogni transetto) | settimanale |
Numero di ripetizioni per aree fino a 400 m s.l.m. (settimane dell’anno suggerite) | 6 (23a - 28a) |
Numero di ripetizioni per aree oltre i 400 m s.l.m. (settimane dell’anno suggerite) | 5 (26a - 30a) |
Periodo del giorno | al tramonto |
Durata giornaliera del monitoraggio (per transetto) | 30’ (inizio 15’ prima e termine 15’ dopo il tramonto) |
Numero di operatori (per transetto) | 1 |
Equipaggiamento per l’individuazione dei transetti | cordella metrica, nastro segnaletico bianco e rosso (o targhette identificative/numerate), GPS |
Equipaggiamento per il monitoraggio | portablocco, scheda di campo, matita e gomma, lampada frontale o torcia, orologio, termoigrometro |
Ordine:
Famiglia:
Genere:
In Europa sono presenti almeno 4 specie di scarabeo
Distribuzione in Italia di
Habitus del maschio e della femmina di
Tipico habitat costituito da un albero maturo e cavitato (Foto E. Maurizi).
Habitus della larva di
Una settimana prima del monitoraggio, agganciare ai rami degli alberi (a circa 2-2,5 m di altezza) le
Protocollo di monitoraggio per
Metodo | trappole a feromone (o Black Cross Windows Traps o |
Numero di trappole | 30 |
Posizione delle trappole | casuali, lungo transetti (sentieri, filari di alberi idonei, etc.) o disposte in egual numero e ordinatamente in griglie di 500 x 500 m ciascuna |
Distanza tra le trappole | 100 m |
Periodo di monitoraggio | luglio - settembre |
Numero di controlli | 23 |
Frequenza dei controlli | ogni 2 giorni |
Orario giornaliero | 09:00-18:00 |
Numero di operatori | 2 |
Ore per persona | 24 |
Attrezzatura | GPS, blocco di appunti, scheda di campo, matita, orologio, provette (1,5 ml) contenenti feromone (miscela racemica di γ-decalactone), rulli in cotone (circa Ø = 6 mm, L. = 40 mm; tipo uso odontoiatrico), pinzette, macchina fotografica, bastone con gancio (tipo “appendiabiti”) |
Trappola a feromone (
Ordine:
Famiglia:
Genere:
In Europa sono presenti almeno sette specie appartenenti al genere
Mappa di distribuzione di
Gli adulti di
|
|
|
Elitre | Pressoché glabre e di colore nero lucente; ristrette in direzione apicale; apice delle elitre subtroncato e di colore rossastro | Interamente brune e ricoperte da sottili setole bianche o giallastre; margini esterni subparalleli; apice elitrale arrotondato. |
ANTENNA | Molto più lunga della lunghezza del corpo nel maschio mentre in corrispondenza del terzo apicale delle elitre nelle femmine. | Solo più lunghe del corpo di tre segmenti nel maschio mentre nelle femmine arrivano solo alla metà delle elitre. |
La specie è tipica dei querceti maturi, dalle quote di pianura fino a quelle collinari; in particolare colonizza grandi e vecchi alberi esposti al sole, anche in ambienti urbani (parchi, alberature stradali) o rurali. Oltre le querce, la specie colonizza anche altre essenze decidue. Fattori che sembrano favorire la colonizzazione da parte della specie, sono la vitalità e il diametro del tronco (maggiore di 50 cm), lo spessore della corteccia e il grado di insolazione dell’albero. Le larve (Fig.
Larva di
Fori di uscita, di
Trappole attrattive. Le trappole sono costituite da una camera di cattura collegata ad una camera per l’esca attrattiva (liquida). Sono quindi necessari: due contenitori cilindrici da 1000 cc, in HDPE, con tappo a vite; un imbuto da 10 cm di diametro e retina metallica con maglia 2x2 mm. Con una fresa da 76 mm si forano i 2 tappi e il fondo di uno dei contenitori. Si assembla la camera di cattura fissando, con 4 viti, un tappo forato al fondo del flacone forato, avendo cura di inserire tra i due pezzi la retina metallica. In questo modo, gli individui catturati non potranno cadere nel liquido attrattivo. Il becco dell’imbuto viene tagliato, creando un foro inferiore di 4 cm di diametro, fissato al rimanente tappo forato e poi avvitato sulla camera di cattura.
Protocollo di monitoraggio per
Metodo | trappole attrattive |
Numero di trappole | 20 trappole per ogni sito |
Numero di alberi | 10 (individuati lungo strade forestali o sentieri) |
Posizionamento delle trappole | una trappola sul tronco (a 1,5-2 m di altezza) e una trappola sui rami alti (oltre 10 m di altezza) |
Distanza tra le trappole | almeno 100 m |
Periodo di monitoraggio | giugno-luglio |
Numero di ripetizioni | 15 |
Frequenza dei controlli | tre a settimana (per 5 settimane) |
Orario giornaliero | 8:00-11:00 |
Numero di operatori | 2 |
Ore per persona | 40 |
Attrezzatura | cartellina appunti, foglio di campo, matita, GPS, corda, due barattoli di ricambio, bottiglie con miscela di rabbocco |
La miscela attrattiva è composta da 50% di vino rosso e da 50% di vino bianco, con l’aggiunta di 220 g di zucchero, per un volume finale di 500 cm3. La miscela deve essere preparata una settimana prima della messa in posizione della trappola per ottenere un’esca con un grado di fermentazione idoneo e consentire allo zucchero di dissolversi completamente nella miscela.
Le trappole sono disposte a coppie su querce (Fig.
Posizionamento di una coppia di trappole, alle due altezze previste A. su branca ad oltre 10 m; B. sul tronco a 1,5 - 2 m; C. dettaglio costruttivo del coperchio modificato con imbuto e flacone modificato a camera di raccolta (Foto M. Bardiani).
Il monitoraggio avviene controllando quotidianamente (tra le 8:00 e le 11:00) le trappole, tre volte alla settimana per cinque settimane. Le trappole devono essere attivate lunedì e rimanere attive fino a giovedì. Ad ogni controllo devono essere annotati su un’apposita scheda gli individui catturati. Dopo l’ultimo controllo settimanale, le trappole devono essere disattivate temporaneamente chiudendo il contenitore con un coperchio e rimuovendo quello modificato con l’imbuto (Tabella
Ordine:
Famiglia:
Genere:
La specie è diffusa nelle regioni montuose dell’Europa centro-meridionale e in quella settentrionale fino alla Svezia meridionale, arrivando fino in Turchia, Siria e alla regione del Caucaso. È assente in Gran Bretagna e in Olanda. In Italia la specie è distribuita con popolazioni localizzate sulle Alpi e sugli
Distribuzione in Italia di
Esemplare di
Vive esclusivamente in alberi morti o deperenti, parti morte di piante sane, ceppi (Fig.
Esempio di habitat idoneo alla presenza della specie (Foto S. Rossi de Gasperis).
Il monitoraggio consiste nell’avvistamento e conteggio di individui di
Esempio di albero da monitorare (Foto Archivio MIPP).
Metodo | avvistamento su alberi |
Numero di alberi | 15 per sito (lungo transetti) |
Distanza tra gli alberi | 50 m - 300 m |
Periodo di monitoraggio | luglio - agosto |
Numero di sessioni | 5 |
Frequenza di controllo | una sessione a settimana |
Orario della giornata | 11:00 - 15:00 |
Numero di operatori | 2 |
Ore a persona | 10 |
Materiale | scheda di campo, matita, orologio, binocolo, GPS |
Gli alberi scelti devono essere controllati una volta a settimana, durante il periodo di massima attività della specie e in giornate con assenza di pioggia e temperatura media giornaliera superiore a 20°C. In caso di condizioni meteo non favorevoli, la sessione deve essere rimandata ad altro giorno della settimana. L’intervallo tra una sessione e l’altra dovrebbe essere tra i 5 e i 9 giorni.
Il controllo è effettuato da due operatori che contemporaneamente controllano per circa 1-2 min la superficie del tronco (alberi di grande diametro richiedono relativamente più tempo) e comunicano tra loro per evitare doppi conteggi. La parte superiore del tronco può essere monitorata con un binocolo. Controllare anche possibili cavità. Tutti gli individui avvistati sono riportati sull’apposita scheda di campo (Sezione 3).
Ordine:
Famiglia:
Genere:
La tassonomia del genere
Mappa di distribuzione di
Gli adulti di
Dimorfismo sessuale in
L’habitat tipico di
Un individuo di
Il metodo (Tabella
Metodo | cataste di legno recentemente tagliate |
Numero di cataste | 7 per ogni sito da monitorare |
Posizionamento delle cataste | lungo transetti |
Distanza tra le cataste | 100 m |
Periodo di monitoraggio | aprile-luglio |
Numero di repliche | 5 |
Frequenza di controllo | una volta a settimana |
Ora del giorno | 20:00-24:00 |
Numero degli operatori | 2 |
Ore per persona | 5 |
Materiale da campo | una tavoletta porta fogli, una scheda di campo, una torcia da testa, una matita, un orologio, una fauna-box e due ginocchiere |
Catasta di legno di faggio recentemente tagliata e usata per il monitoraggio di
Due operatori che cercano in parallelo individui di